Oggi è l'inverno.
L'inverno è già qui.
Sul mio davanzale.
Su pantaloni lunghi che non sono ancora in grado di indossare.
Su sentimenti che non hanno una superficie,
ma solo grandi radici capaci di affondare.
In questa pioggia che sembra di acqua sporca
e invece sono solo i miei occhiali.
E queste mani che non sanno più afferrare
niente che non sia un pensiero ridicolo
come un ombrello in un giorno pieno di vento.
Le parole. Quando mancano è insopportabile e mi viene voglia di scrivergli per dirgli di tornare.
lunedì 19 settembre 2011
Lascia che
lascia che passi come una febbre violenta
lascia che il corpo maturi nella sua malattia
lascia che trovi la sua cura
ogni cosa passerà e troverà il suo posto
sono mesi ormai in cui perdendoti hai capito chi eri
un miscuglio di paure e debolezze
s’è rotto l’argine, hai scoperto la crepa
e ora resti a guardare il fiume sgorgare fuori
e ti sorprendi di quello che sei capace di produrre
ti chiedi dove sia la salvezza
e continui a guardare fuori
nella speranza di vedere un appiglio
ma ti fai scoglio e argine di te stessa
diventi la tua riva
tu sola puoi accogliere ciò che vivi
tu sola puoi vederlo
gli altri non sono che uno specchio
di ciò che sei diventata
è solo dentro che riesci a stare
dentro a quel dolore caldo come l’estate
pensi a tutti i no
pensi a tutti i si
pensi a tutti gli avrei voluto
pensi a quanto sarebbe bastato
e ora che potresti tirare una linea e ripartire
non trovi nulla che valga la pena di azzerare
la verità è che non c’è un modo
che non sia attraversare ogni cosa
lascia che il corpo maturi nella sua malattia
lascia che trovi la sua cura
ogni cosa passerà e troverà il suo posto
sono mesi ormai in cui perdendoti hai capito chi eri
un miscuglio di paure e debolezze
s’è rotto l’argine, hai scoperto la crepa
e ora resti a guardare il fiume sgorgare fuori
e ti sorprendi di quello che sei capace di produrre
ti chiedi dove sia la salvezza
e continui a guardare fuori
nella speranza di vedere un appiglio
ma ti fai scoglio e argine di te stessa
diventi la tua riva
tu sola puoi accogliere ciò che vivi
tu sola puoi vederlo
gli altri non sono che uno specchio
di ciò che sei diventata
è solo dentro che riesci a stare
dentro a quel dolore caldo come l’estate
pensi a tutti i no
pensi a tutti i si
pensi a tutti gli avrei voluto
pensi a quanto sarebbe bastato
e ora che potresti tirare una linea e ripartire
non trovi nulla che valga la pena di azzerare
la verità è che non c’è un modo
che non sia attraversare ogni cosa
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