Non mi accorgevo
di quanto cambiavano
le cose intorno a me.
E non per volontà mia,
che ero soltanto una naturale conseguenza del mio essere al mondo.
A volte appannata.
A volte in ritardo.
A volte prossima e latente.
Ma ne ero parte.
Forse era davvero mia.
Nonostante gli occhiali sporchi di dentifricio.
E l'alito impastato di caffè.
Nonostante i capelli cresciuti in fretta sulla testa.
E pensieri di dubbio gusto
postati agli angoli della bocca.
Come rughe.
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